AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RANCO
e
ASSOCIAZIONE “IL SORRISO DI RANCO”


in occasione della FESTA DEI NONNI

presentano






con



Sabato 3 ottobre 2009 – ore 20.45
“Centro d’incontro”
Sala Consiliare - Ranco




DANZA UNGHERESE N. 1 – J. Bramhs

“Credo in te”Pam Brown

“Credo in te, amico.
Credo nel tuo sorriso,
finestra aperta nel tuo essere.
Credo nel tuo sguardo,
specchio della tua onestà.
Credo nella tua mano,
sempre tesa per dare.
Credo nel tuo abbraccio,
accoglienza sincera del tuo cuore.
Credo nella tua parola,
espressione di quel che ami e speri.
Credo in te, amico,
così semplicemente,
nell’eloquenza del silenzio”.

“La gioia dell’amicizia”San Giovanni Crisostomo

Un amico fedele
è un balsamo nella vita,
è la più sicura protezione.
Potrai raccogliere tesori d’ogni genere
ma nulla vale quanto un amico sincero.
Al solo vederlo, l’amico suscita nel cuore
una gioia che si diffonde in tutto l’essere.
Con lui si vive un’unione profonda
che dona all’animo gioia inesprimibile.
Il suo ricordo ridesta la nostra mente
e la libera da molte preoccupazioni.
Queste parole hanno senso
solo per chi ha un vero amico;
per chi, pur incontrandolo tutti i giorni,
non ne avrebbe mai abbastanza.


VALZERJ. Bramhs

“A mia madre”E. De Amicis

Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant'anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch'io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d'Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei...
dal sacrificio mio ringiovanita!


“Padre, anche se...”Camillo Sbarbaro

Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me estraneo,
per te stesso, egualmente t'amerei.
Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno
che la prima viola sull'opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
E subito la scala tolta in spalla
di casa uscisti e l'appoggiavi al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.

E di quell'altra volta mi ricordo
che la sorella mia piccola ancora ancora,
per la casa inseguivi minacciando
(la caparbia aveva fatto non so che).
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura, ti mancava il cuore:
chè avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia e, tutta spaventata,
tu vacillante l'attiravi al petto
e con carezze dentro le tue braccia
l’avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo ch'era il tu di prima.

Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
per te stesso, egualmente t'amerei.


LA VITA E’ BELLA
colonna sonora dell’omonimo film – Musica di N. Piovani

MALIA - Romanza – F. Tosti

L’ammore è na jurnata ‘e sole...A. De Curtis

L'ammore è na jurnata 'e sole
ca schioppa all'intrasatta dint' 'o core.
E 'o sole mio si tu!...

Pe nun me scurdà 'e te aggio piantato
dint'a nu vase argiento, na violetta
cu 'e llacreme 'e chist'uocchie l'aggio arracquata
e ll'aggio mise nomme:"Oh mia diletta!".
E songhe addeventato 'o ciardiniere
'e chesta pianta...simbolo d'ammore
"Oh dolce violetta del pensiero...
...he mise na radice int'a stu core!".

Stu core analfabbeta
tu ll'he purtato a scola,
e s'è mparato a scrivere,
e s'è mparato a lleggere
sultanto na parola:
"Ammore" e niente cchiù.

MUNASTERO ‘E SANTA CHIARA
‘A TAZZA ‘E CAFE’
‘O SURDATO ‘NNAMMURATO
FUNICULI’, FUNICULA’
I’ TE VURRIA VASA’!

TARANTELLA NAPOLETANA – G.F. Calabrese

“Riflessioni” – Monologo - Luporini/Gaber

Si nasce in famiglia,
e si cresce in famiglia tra i baci e le carezze
che ti cullano il sonno e le prime tue certezze.
La famiglia è un espediente
per amare e farsi amare
ti lascia certe impronte
che non puoi più cancellare.

La famiglia è il grande sogno
di ogni coppia innamorata
ti lascia dentro un segno
che ti resta per la vita.


Ciao piccola Valentina
Lei si sta muovendo nel suo letto sta giocando col suo piede
poi all'improvviso sorride.
Quasi indifferente mi avvicino per spiare il suo stupore
senza neanche farmi vedere da lei.

Ora lei mi guarda, ha un'espressione spaventata e in un momento
scoppia in un eccesso di pianto.
io la prendo in braccio, l'accarezzo dico qualche frase a caso
torna già il sorriso sul viso di lei.

Nel 2029 Valentina avrà vent'anni.

Valentina, Valentina

Se penso al futuro
mi prende la paura di...
di una vita sconosciuta, impensabile.

Chi ha stravolto le emozioni di una vita
che era uguale da millenni
chi ci ha spinto verso un'era sconosciuta
che ha turbato i nostri sonni.
Se penso al domani
mi appare tanta gente che...
che si muove tutta uguale
oh Valentina, mia piccola Valentina.


Eh, sì, c'è tutta una vita nella stanza del nonno.

Ecco - probabilmente
si potrebbe immaginare in questo assurdo
- chiamiamolo così - mondo –

piccole finestre - semichiuse –
profumo d’antico –
mobili antichi - dignitosi - anni cinquanta –
antiquariato - certo, tra poco

- vecchie foto –
eccolo – lui, alpino - con la penna - certo,
sul cappello - campagna di Russia
- battaglione - si potrebbe dire - eroico –
partiti ottomilacinquecento
- tornati centocinquanta - lui compreso
- che tempra – partigiano – sì, anche

Che bella gente al tempo della liberazione
gente che torna a voler bene
volti provati dal dolore, ma solidali e sinceri,
o anche avversari, ma con dentro il cuore tutta un’Italia da riscostruire

ma dopo – subito dopo- attività - ricostruzione
dopoguerra - rappresentante
- sì, efficace – dinamico
- seicento multipla –
grande scritta –
Idrolitina.


Che bella gente con l'entusiasmo di chi rinasce
e insieme cresce con le miserie e le canzonette
Che bella gente.
Che bella gente che ha immortalato gli anni '60
gente che ride e balla e canta
le notti allegre, la luna piena e il frigorifero in cucina
e quel sorriso incerto e un po' paterno del leggendario Mike Bongiorno.
Che bella gente con le ragazze piene di ardore
Che bella gente.
Che bella gente.
Che bella gente

E poi la casa, sì del nonno, altri oggetti
– coppe - trofei –
corridore – ciclista
- non esageriamo - dilettante - gran passione
- Coppi e Bartali incorniciati
- sui Pirenei - credo –
passaggio di borraccia –
sì, ma chi la passa
- mai saputo - non importa- viva l’Italia
E poi in un angolo
- la sua gloriosa
- certo, fisarmonica
– animatore – suonatore - - come dire, feste
- allegria - motivetti –
E poi la stanza
- sì, del nonno –
sopra il letto
- grande foto –
sì, l'Elvira - la moglie
- morta -

ora acciacchi
- non importa
- infermiera
- aitante – lampo improvviso
si ringalluzzisce
- diciamo così
- il nonno
- mano moscia
- fugace - toccatina

E poi la stanza - sì, del nonno
- boccette - vitamine - pastiglie
- la televisione tutto volume
- LA TELEVISIONE NONNO! –

C'è tutta una vita nella stanza del nonno.


ROMANZA DELLA VILJA – da “La vedova allegra” – Franz Lehar
LE SIRENE DEL BALLO - da “La vedova allegra” - Franz Lehar
E’ SCABROSO LE DONNE STUDIAR - da “La vedova allegra” – Franz Lehar



ONDE DEL DANUBIO – J. Jvanovici

“La storia della matita” da: Sono come il fiume che scorre – Paulo Coelho

La bambina guardava la nonna che stava scrivendo una lettera. Ad un certo punto, le domandò:
“Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me”.
La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote:
“E’ vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la matita con la quale scrivo. Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto”.
Incuriosito, il bimbo guardò la matita, senza trovarvi alcunchè di speciale.
“Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita!”
“Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell’esistenza, sarai sempre una persona in pace col mondo.
“Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. Egli deve condurti sempre verso la sua volontà”
“Seconda qualità: di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il temperino. E’ un’azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore”.
“Terza qualità: il tratto di matita ci permette di usare uana gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere un’azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia”.
“Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te”-
“Ecco la quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza, impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione”.

“Pensieri” da: Va’ dove ti porta il cuore – Susanna Tamaro

“ …Mia adorata nipote,
ci sono cose che si possono comprendere a una certa età e non prima: tra queste il rapporto con la casa, con tutto ciò che ci sta dentro e intorno. A sessanta, a settant’anni improvvisamente capisci che il giardino e la casa non sono più un giardino e una casa dove vivi per comodità o per caso o per bellezza, ma sono il tuo giardino e la tua casa, ti appartengono come la conchiglia appartiene al mollusco che ci vive dentro.
Sai qual è un errore che si fa sempre? Quello di credere che la vita sia immutabile, che una volta preso un binario lo si debba percorrere fino in fondo. Il detsino invece ha molta più fantasia di noi. Proprio quando credi di trovarti in una situazione senza via di scampo, quando raggiungi il picco di disperazione massima, con la velocità di una raffica di vento tutto cambia, si stravolge, e da un momento all’altro ti trovi a vivere uan nuova vita.
Abbi cura di te.
Ogni volta che ti sentirai smarrita, confusa, pensa agli alberi, ricordati del loro modo di crescere. Ricordati che un albero con molta chioma e poche radici viene sradicato al primo colpo di vento, mentre in un albero con molte radici e poca chioma la linfa scorre a stento.
Radici e chioma devono crescere in egual misura, devi stare nelle cose e starci sopra, solo così potrai offrire ombra e riparo, solo così alla stagione giusta potrai coprirti di fiori e frutti.
E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere,
non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta.
Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora.
Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore.
Quando poi ti parla, alzati e và dove lui ti porta”.
La tua nonna Olga


OUVERTURE in La Magg. - F. Carulli
(versione per pianoforte, flauto, chitarra classica di M. Meurat)


“Il valore di un sorriso” – P. Faber

Donare un sorriso
Rende felice il cuore.
Arricchisce chi lo riceve
Senza impoverire chi lo dona.
Non dura che un istante,
Ma il suo ricordo rimane a lungo.
Nessuno è così ricco
Da poterne fare a meno
Né così povero da non poterlo donare.
Il sorriso crea gioia in famiglia,
Da sostegno nel lavoro
Ed segno tangibile di amicizia.
Un sorriso dona sollievo a chi è stanco,
Rinnova il coraggio nelle prove,
E nella tristezza è medicina.
E poi se incontri chi non te lo offre,
Sii generoso e porgigli il tuo:
Nessuno ha tanto bisogno di un sorriso
Come colui che non sa darlo.

RICORDANDO:
VOGLIO VIVERE COSI’
PARLAMI D’AMORE MARIU’
NON TI SCORDAR DI ME
UN BACIO A MEZZANOTTE

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Maria Arcuri soprano
Francesco Nizzolini flauto traverso
Rinaldo Enargelico chitarra classica
Ettore Bardelli pianoforte
Roberto Magistri sezione ritmica
Roberto Barra voce recitante

Coordinamento di:
Alessandra Lazzari
Erminio Valerio Pizzinato