“UNA RINUNCIA PER UN SORRISO”


in collaborazione con
Rotary Club Laveno-Luino Alto Verbano
Parrocchia S. Martino Vescovo - Ispra

Presenta:




eseguito da



sabato 13 ottobre 2007 – ore 20.45
Chiesa S. Martino Vescovo - Ispra



Gentile Pubblico,
buona sera.
È con gioia che ci troviamo questa sera tra voi in questa chiesa per poter dare anche il nostro contributo nel sottolineare l’importanza del progetto ”Una rinuncia per un sorriso“, service del Rotary Club Laveno - Luino Alto Verbano. Scopo della serata è appunto quella di raccogliere fondi per questo progetto la cui finalità è la realizzazione di una Sala polifunzionale nel complesso scolastico di Galbeni, piccolo paese della Moldavia rumena nella provincia di Bacau, Romania Nord-est. La sala servirà alla scuola per attività didattiche – proiezioni, teatro, biblioteca ecc. ed agli anziani del paese come luogo di lettura, proiezioni, biblioteca. Vogliamo ricordare che i bambini e gli anziani rappresentano, soprattutto nelle regioni più povere della Romania, la fascia più debole della popolazione, particolarmente colpita dal fenomeno migratorio verso l’Italia. I Trovieri ringraziano la Parrocchia di Ispra per averci accolto con calore, il Rotary Club Laveno - Luino Alto Verbano, in particolare nella figura del loro Presidente Sig. Paolo Bassetti e i Sigg.ri Albert e Mariangela Jerabeck - promotori di questo concerto a favore del progetto che seguono con tanto zelo ed entusiasmo. Questo concerto è inserito nel programma delle manifestazioni in occasione della festa patronale in onore alla Madonna del Rosario che si è svolta domenica 7 ottobre scorso.

Vi presento I TROVIERI DEL LAGO MAGGIORE, gruppo che si caratterizza per la presentazione di serate di musica e poesia.

Ecco i componenti:

flauto traverso: FRANCESCO NIZZOLINI
chitarra classica: RINALDO ENARGELICO
pianoforte: ETTORE BARDELLI

soprano: MARIA ARCURI

I componenti del gruppo, formatosi nel 2002, accomunati dall’amore per la musica e la poesia, scelgono la denominazione di ”Trovieri“, ispirandosi ai poeti-musici dei secoli XII-XIII che esercitavano la loro arte nelle corti di Francia.
Caratteristica peculiare del gruppo è anche la composizione dell’organico strumentale, originale e rara per un trio, ma nello stesso tempo ben assortita. Gli strumentisti devono cimentarsi anche in trascrizioni e rielaborazioni dei brani scelti tenendo conto delle caratteristiche dei loro strumenti in modo che ne risulti alla fine una orchestrazione gradevole da proporre al pubblico.
Il loro repertorio si è ampliato nel corso degli anni; partendo da musiche, canti e testi del Medio Evo, è proseguito con la scelta di musiche di Vivaldi, Bach, Mozart, Schubert, Grieg per giungere ai giorni nostri con pagine musicali di vario genere, senza trascurare brani di carattere religioso.
Sono coordinati da Alessandra Lazzari coadiuvata da Erminio Pizzinato.

I brani strumentali e vocali che saranno presentati verranno inframezzati da letture, meditazioni sulla figura di Maria e lodi in Suo onore.


La storia di una popolazione si può leggere, oltre che nei documenti d’archivio, nei segni che essa lascia in eredità ai posteri sul suo territorio nel quotidiano scorrere del tempo.
Questi segni, per Ispra, sono, in modo particolare, la chiesa parrocchiale, attorno alla quale si sviluppò il paese e si formarono usi e tradizioni, e le varie cappelle disseminate nei dintorni.
Percò prima di entrare nel vivo della serata, vogliamo ricordare brevemente la storia di questa chiesa che è il terzo edificio costruito sempre sulla stessa area. Desideriamo proporvi la storia attraverso le notizie pubblicate da Monsignor Felice Ferrario, ecclesiastico isprese. Egli fu il primo che cercò di ricostruire storicamente la vita di Ispra e che nel 1913 pubblicò il testo ”Chiese e cappelle a Ispra“.
Così scrive Monsignor Ferrario:

Nel ripercorrere la storia della chiesa parrocchiale, si deve ricordare la Chiesa di San Salvatore, ora scomparsa. È la più antica chiesa del nostro paese e risale al 1152. Nel 1500 non era altro che un cumulo di pietre.
Si deve arrivare al 1400 circa per avere notizie di quella Chiesa che possiamo considerare la prima Chiesa Parrocchiale col titolo di San Martino. Venne fatta costruire sull’area occupata ora dal campanile, guardava verso oriente e la sua facciata, sebbene alquanto depressa, era discreta.
Con le prescrizioni opportune pel decoro di questa prima chiesa di San Martino, aveva San Carlo gettata anche l’idea di una nuova chiesa da elevarsi più innanzi dell’antica: ordinò quindi che le pietre di alcune altre Chiese minori trascurate e rovinanti avessero da attribuirsi alla fabbrica dell’erigendo tempio.
I lavori iniziarono nel 1608. Anche questa chiesa fu dedicata a San Martino. Esistevano già in quell’epoca due cappelle nell’interno della Chiesa, l’una dedicata alla Madonna del Rosario, l’altra a Sant'Antonio. I lavori di questa chiesa furono ultimati nel 1624.
Tuttavia nel 1705 si reputa già insufficiente e non decoroso questo tempio e, si pensa di sostituirlo con un altro più sontuoso, tanto più che il campanile innalzato nel 1680 su più solida base dell’antico, dichiarato ”elegante e dalla sommità artificiosa“contrastava con l’attuale chiesa, diventata ormai misera costruzione.
I lavori di costruzione di questa chiesa, la terza, con le prestazioni generose del popolo, procedettero, sebbene fra la miseria che attristava allora il paese e la Lombardia, così da permettere la santa benedizione del nuovo tempio assai vasto, quattordici anni dopo.
Fu terminato nel 1742 e consacrato sette anni dopo il 13 giugno 1750.
Cura singolare s’ebbe poi questa graziosa Chiesa dal parroco Don Giovanni Besozzi, che provveduto ad un primo ristauro nel 1886, la decorava ultimamente nel 1909, dopo averla fornita di copiosa ed artistica suppellettile“.
Ed oggi noi dobbiamo ricordare l’opera di restauro della nostra chiesa iniziati nell’anno 1996 e terminati nell’anno giubilare 2000. Come scrisse il nostro parroco Don Franco: ”Molto è stato fatto per riportare al suo originale splendore questo luogo d’incontro del popolo fedele che loda Dio e riscoprire i tesori architettonici e artistici che testimoniano la fede delle generazioni precedenti“
.
Questa sera la cornice di questa bella chiesa con l’immagine della madonna del Rosario ci aiuterà a creare un’atmosfera particolare per questo concerto dedicato a Maria.

Buon ascolto a tutti.




Diamo inizio al concerto con il celebre LARGO DI GIUSEPPE TARTINI, musicista conosciuto in tutta Europa, tanto che si meritò il titolo di MAESTRO DELLE NAZIONI.

Dal Messale ambrosiano - Nell'anniversario della dedicazione di una chiesa

La vera Chiesa è quella viva, formata dai credenti, nei quali inàbita lo Spirito Santo. Una chiesa formata di pietre ha il valore di un simbolo prezioso, di luogo ricco di richiami alla comunità che vi si raccoglie per ascoltare la Parola di Dio, celebrare l'Eucaristia, innalzare le lodi al Signore, istituire il colloquio dell'orazione. Le chiese sono un segno di Dio che dà senso alle altre case, dove pure la presenza divina è vissuta nei gesti di ogni giorno. Una chiesa dedicata a Maria poi, in modo particolare, celebra l'amore di Dio che, attraverso sua Madre, si fa vicino all'uomo per amarlo di amore concreto e provvidente.


  • AVE MARIA – G. Caccini



  • Dal Salmo 84

    Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti!
    L'anima mia languisce e brama gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.
    Anche il passero trova la casa, la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.
    Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi!
    Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio.
    Passando per la valle del pianto la cambia in una sorgente, anche la prima pioggia l'ammanta di benedizioni.
    Cresce lungo il cammino il suo vigore, finchè compare davanti a Dio in Sion.
    Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe.
    Vedi, Dio, nostro scudo, guarda il volto del tuo consacrato.
    Per me un giorno nei tuoi atri è più che mille altrove, stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende degli empi.
    Poiché sole e scudo è il Signore Dio; il Signore concede grazia e gloria, non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine. Signore degli eserciti, beato l'uomo che in te confida.


    Ascolteremo ora il:

  • CANONE IN RE MAGG.Johann Pachelbel


  • Pachebell, organista e compositore di musica barocca, scrisse un cospicuo numero di cantate e sonate da camera, ma è meglio noto proprio per questo canone.

    ALCUNI PENSIERI DI GIOVANNI PAOLO II IN VISITA PASTORALE AD UN SANTUARIO MARIANO
    30 settembre 1979
    ”Ho sentito un forte desiderio di venire qui, il desiderio di compiere ancora un altro pellegrinaggio al Santuario della Madre di Cristo, la Madre della Chiesa, la Regina della Pace. Non vi sorprenda questo mio desiderio. Cominciando dalla mia prima gioventù e nel mio Paese, è stato per me una pratica il fare pellegrinaggi ai santuari della Madonna. Ne ho compiuti anche mentre ero vescovo e cardinale.
    So molto bene che ogni popolo, ogni Paese, e anche ogni diocesi, ha i suoi luoghi santi in cui il cuore di tutto il popolo di Dio batte, si potrebbe dire, in modo più vivo: luoghi di un incontro speciale fra Dio e gli esseri umani; luoghi in cui Cristo abita in maniera speciale in mezzo a noi. Se questi luoghi sono tanto spesso consacrati a sua Madre, questo ci rivela in forma più completa la natura della sua Chiesa. Sono qui come un pellegrino, un segno della Chiesa pellegrinante attraverso il mondo e partecipante, mediante la mia presenza come Successore di Pietro, in un modo del tutto speciale alla celebrazione centenaria di questo Santuario
    ”Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno“ (Lc 1,42). Queste sono le parole con cui Elisabetta, ripiena di Spirito Santo, salutò Maria, sua parente di Nazaret.
    ”Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno“! Con queste parole, io voglio esprimere l’immensa gioia e gratitudine che riempie oggi il mio cuore in questo posto. Non avrei potuto desiderare di fare altrimenti. I momenti più alti dei miei recenti viaggi pastorali sono stati le visite ai Santuari di Maria:
    Possano le nostre orecchie ascoltare con tutta chiarezza la tua voce materna: ”Fate tutto quello che il mio Figlio vi dirà“. Aiutaci a perseverare con Cristo; aiutaci, o Madre della Chiesa, anche a costruire il suo Corpo Mistico, vivendo quella vita che egli solo può concederci dalla sua pienezza, e che è insieme divina e umana“.


    Dal Salmo 150

    Alleluia. Lodate il Signore nel suo santuario, lodatelo nel firmamento della sua potenza.
    Lodatelo per i suoi prodigi, lodatelo per la sua immensa grandezza.
    Lodatelo con squilli di tromba, lodatelo con arpa e cetra;
    lodatelo con timpani e danze, lodatelo sulle corde e sui flauti.
    Lodatelo con cembali sonori, lodatelo con cembali squillanti; ogni vivente dia lode al Signore. Alleluia



  • AVE MARIAJacques Arcadelt


  • Proponiamo ora alcuni passi tratti dal libro MAGNIFICAT, Un INCONTRO CON MARIA di Alda Merini, una delle voci più potenti e prolifiche della poesia contemporanea. L’autrice evoca la Vergine Madre indagandone soprattutto l’aspetto più umano e femminile.

    Quando il cielo baciò la terra nacque Maria
    Che vuol dire la semplice,
    la buona, la colma di grazia.
    Maria è il respiro dell’anima,
    è l’ultimo soffio dell’uomo.
    Maria discende in noi,
    è come l’acqua che si diffonde
    in tutte le membra e le anima,
    e da carne inerte che siamo noi
    diventiamo viva potenza.


    Sei la povertà e la ricchezza,
    il sogno e la contraddizione,
    la volontà di Dio e la volontà dell’uomo,
    che tu educhi alla contemplazione.
    Il dolore è la tua casa, è la casa del mondo,
    eppure tu sei la regina degli angeli,
    la regina nostra, la regina di tutti i tempi.



    Maria,
    ci sono dei venti
    che ardono e gemono in noi,
    e dividono le nostre intime parti
    in tanti flagelli
    e ci rompono le ossa
    e sono le tentazioni,
    i progetti sbagliati,
    le orme indisciplinate,
    i feretri dei morti
    che secondo noi non hanno resurrezione.
    Quanto è immodesto l’uomo
    che pensa che l’inverno congeli tutto
    E non spera nella primavera.
    L’uomo beve il proprio odio
    come un buon vino,
    e più odia e più si sente ebbro
    più abbandona
    le rive della tua giovinezza.


  • MAGNIFICAT – G. Casini – P. Ciardella


  • Ascolterete ora alcuni versi dal messale ambrosiano e dall’Apocalisse inframezzati dal brano
  • Sarabanda in Sol min. – Domenico Zipoli


  • Zipoli fu organista e compositore del XVII secolo e seguì gli studi teologici entrando nella Compagnia di Gesù. Le sue composizioni acquistarono rinomanza nel mondo delle missioni gesuitiche e i fedeli accorrevano in chiesa attirati dal piacere di ascoltarlo, secondo una testimonianza di un monaco gesuita.


    Dal Messale ambrosiano

    Maria è la donna vestita di sole sulla quale le forze del male (il drago) non possono prevalere. La donna coronata di dodici stelle è figura della Chiesa, il nuovo popolo di Dio da cui emerge Cristo, contro il quale si oppone il serpente antico, ma che è posto al sicuro dalla potenza di Dio. La Vergine Maria appare allora dentro la Chiesa come suo tipo ed esemplare.


    ZIPOLI (SOLO ORGANO)

    Dal libro dell’Apocalisse di San Giovanni apostolo 12, 1-6

    Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.
    Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto.
    Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.
    Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono.
    La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio.
    Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: "Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo.


  • VERGIN TUTTO AMOR – (Preghiera, XVII secolo) - Durante


  • LARGO da “Inverno” – Antonio Vivaldi



  • LETTURA:

    Tutta bella sei o Maria
    E l'ombra del peccato originale non è in te.
    Tu sei la gloria di Gerusalemme
    Tu la gioia di Israele, tu l'onore del nostro popolo.
    Tu sei l'avvocata dei peccatori.
    O Maria tu che sei la Vergine prudentissima
    e la Madre clementissima, prega per noi.
    Intercedi per noi presso tuo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo.




    Il soprano eseguirà ora
  • AVE MARIAWolfgang Amadeus Mozart


  • Nella poliedricità e versatilità del suo genio, l’autore scrisse anche pagine religiose di toccante spiritualità.

    Seguiranno tre brevi melodie di grande serenità e leggiadria di un altro grande genio della musica: Johann Sebastian Bach.
  • BOURREE – GAVOTTA – MINUETTO


  • “Ascolta Maria” – Papa Paolo VI


  • A te, Maria, sorgente della vita,
    consegniamo le attese dei giovani,
    inquieti nella ricerca di un mondo più giusto
    e più umano,
    e fiduciosi chiediamo: orienta i loro passi
    verso il Cristo,
    primogenito dell’umanità rinnovata.
    Regina di misericordia, o Maria, ascolta il
    Gemito dei sofferenti,
    il grido degli oppressi,
    l’implorazione di quanti hanno fame e sete di
    giustizia,
    e ottieni loro che sia lenito il dolore,
    riconosciuto il diritto,
    colmato l’anelito verso la vera libertà.
    Custode santa dell’eterna Parola,
    affretta l’ora dell’unione totale fra quanti
    confessano Cristo
    unico Salvatore e Mediatore;
    serva del Signore e Figlia di Sion,
    volgi lo sguardo sul tuo popolo, sorto dalla
    fede di Abramo;
    Arca dell’Alleanza nuova, intercedi per
    Quanti, redenti da Cristo,
    non conoscono ancora la luce del Vangelo.
    Madre del risorto e Madre dei rinati,
    Maria,
    concedi a noi tuoi figli lo spirito delle
    beatitudini,
    la carità che tutto crede e tutto spera,
    la sapienza della croce,
    finchè, vinta la morte,
    spunti l’alba radiosa in cui l’attesa cristiana si
    muti in possesso perenne.
    Amen.


  • AVE MARIACamille Saint-Saëns


  • LARGO IN RE MINOREJohann Sebastian Bach


  • “Maria, la più grande benedizione scesa in tutta la creazione” - Charles PeguyIn Oeuvres poetiques, Pleiade, Paris, Gallimard, 1957, 568 ss) – I parte


  • Ci sono dei giorni in cui i patroni e i santi non bastano (...)
    Allora prendere il coraggio a due mani
    E rivolgersi direttamente a colei che è al di sopra di tutto.
    Essere arditi. Una volta.
    Rivolgersi arditamente a colei che è infinitamente bella.
    Perché è anche infinitamente buona.
    A colei che intercede.
    La sola che possa parlare con l’autorità di una madre.
    Rivolgersi arditamente a colei che è infinitamente pura.
    Perché è anche infinitamente dolce.
    A colei che è infinitamente nobile.
    Perché è anche infinitamente cortese.
    Infinitamente accogliente.
    Accogliente come il prete che sulla soglia della chiesa va incontro al neonato fin sulla soglia.
    Il giorno del suo battesimo.
    A colei che è infinitamente ricca.
    Perché è anche infinitamente povera.
    A colei che è infinitamente alta. Perché è anche infinitamente discendente.
    A colei che è infinitamente grande.
    Perchè anche infinitamente piccola.
    Infinitamente umile. Una giovane madre.
    A colei che è infinitamente giovane.
    Perchè è anche infinitamente madre.
    A colei che è tutta grandezza e tutta fede.
    Perché è anche tutta carità.
    Perché è anche tutta speranza...


  • AVE MARIAGioachino Rossini


  • “Maria, la più grande benedizione scesa in tutta la creazione” Charles Peguy In Oeuvres poetiques, Pleiade, Paris, Gallimard, 1957, 568 ss) – II parte


  • Fortunatamente i santi non sono gelosi della santa Vergine.
    Sanno bene quale lei sia e quanto il bambino superi l’uomo in purezza.
    Tanto e settanta volte tanto lei supera loro in purezza.
    Tanto il bambino supera l’ uomo in giovinezza.
    Tanto e settanta volte tanto lei supera i santi in giovinezza e in infanzia.
    Tanto il bambino supera l’uomo in speranza.
    Tanto e settanta volte tanto lei supera i Santi in fede, in carità, in speranza.

    Allora bisogna risalire a colei che è la più imponente.
    Perché è anche la più materna. A colei che è infinitamente celeste.
    Perché è anche infinitamente terrestre.
    A colei che è infinitamente eterna.
    Perché è anche infinitamente temporale.
    A colei che è infinitamente al di sopra di noi.
    perché è anche infinitamente tra di noi.
    A colei che è la madre e la regina degli angeli.
    Perché è anche la madre e la regina degli uomini.

    Lei non è solo la prima fra tutte le donne.
    Benedetta fra tutte le donne.
    Lei non è solo la prima fra tutte le creature.
    Lei è una creatura unica, infinitamente unica,
    infinitamente rara.



    Prima di concludere questo incontro in onore a MARIA, ascoltiamo alcuni passi della Supplica alla Madonna del Santo Rosario.

    ”Dal trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi, sulle nostre famiglie, sulla nostra Parrocchia, sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. Ti prende compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita.
    O Madre buona, abbi pietà di noi, delle nostre anime, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il Cuore amabile del tuo figliuolo. Pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, perché ritorni il tuo Cuore.
    Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue Grazie e delle sue misericordie. Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo figlio, splendente di gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli. Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, e a te la terra e le creature tutte sono soggette. Tu sei l’onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci.
    Un’ultima grazia noi ora ti chiediamo, o Regina che non puoi negarci: concedi a tutti noi l’amore costante e in modo speciale la materna benedizione.
    Sii ovunque, benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Amen.



  • “LA VERGINE DEGLI ANGELI” dall’opera “La forza del destino” – Giuseppe_Verdi


  • ANCIENNE MARCHE DE TURENNEJean-Baptiste Lully (XVII sec)
  • , marcia maestosa come maestosa è la figura di Maria.

    A voi tutti grazie per la cortese attenzione e per esservi uniti a noi nel celebrare questo festività religiosa.



    BIS:
    AVE MARIA – SCHUBERT

    DOLCE È SENTIRE


    8 DICEMBRE 1955 – Consiglio d’Europa

    26 MAGGIO 1986 – Comunità europea



    LA BANDIERA DELL’UNIONE EUROPEA
    È ISPIRATA
    ALLA CORONA DELLA VERGINE



    “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una Donna vestita di sole con la luna sotto I suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle”
    Apocalisse, cap. 12°



    ALLA SIGNORA MARIANGELA IN OCCASIONE DEL SUO 60° COMPLEANNO
    BUON COMPLEANNO
    AUGURI




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    Maria Arcuri soprano
    Francesco Nizzolini flauto traverso
    Rinaldo Enargelico chitarra classica
    Ettore Bardelli pianoforte
    Roberto Barra voce recitante

    Coordinamento di:
    Alessandra Lazzari
    Erminio Valerio Pizzinato