In occasione del 350° anniversario del miracolo della Madonna della Riva
Assessorato alla cultura del Comune di Angera
Parrocchia Santa Maria Assunta
Presentano:
eseguito da
30 giugno 2007
Santuario Madonna della Riva - Angera (Varese)
PROGRAMMA
I brani strumentali e vocali che saranno presentati verranno inframezzati da letture:
alcune sono dedicate in particolare al ricordo dell’anniversario del santuario; altre sono meditazioni sulla figura di Maria e lodi in Suo onore.
Il Santuario è da secoli il centro della devozione mariana di tutti gli Angeresi e delle popolazioni dei paesi limitrofi e meta di numerosi pellegrinaggi. Proprio per questo in apertura del nostro percorso celebrativo, vogliamo ricordare la storia del santuario attraverso le notizie Notizie tratte dal libro: “Cronache di Taino” 1908-1920 che riproduce esattamente un quaderno sul quale Don Martino Vignati ha incollato una serie di articoli di cronaca ritagliati dai periodici “Il Sempione” di Arona e “Il Resegone” di Lecco riguardanti fatti ed avvenimenti dal 1908 al 1920
In particolare il testo che stiamo per leggervi è stato tratto dal periodico “Resegone”, risalente al 3-4 maggio 1912.
“Il borgo di Angera, che sorge sulle ridenti sponde del Lago Maggiore che conta poco più di tremila abitanti, va superbo di possedere un santuario dedicato alla Vergine Santissima; a quel santuario sogliono convenire in devoto pellegrinaggio, ogni anno, i paesi dei dintorni; così la popolazione di Carezzate nella seconda festa di Pasqua, quella di Taino e di Lissanza nella prima domenica di maggio, quella di Ranco il giorno stesso al santuario, che ricorre la prima domenica di luglio.
La celebrità a quel santuario è data da un miracolo ivi avvenuto il 27 giugno 1657.
In quel giorno, davanti ad un’immagine della Madonna, dipinta sopra di un muro cogli occhi rivolti al suo Bambino che maternamente tiene al seno, una donna si fermava a pregare. Quand’ecco essa vede scorrere dal volto della Vergine un abbondante umore sanguigno: meravigliata, corre tosto a chiamare altre persone, che difatti accorrono numerose. La voce del fatto miracoloso intanto si divulga e sul posto viene pure il Prevosto Giorgio Castiglioni. Questi con un pannolino asciuga il volto della vergine e lo ritrae con abbondanti macchie di sangue.
Dell’avvenimento viene tosto informato il Cardinale Alfonso Litta, Arcivescovo di Milano, il quale manda per sopra luogo e per insituire, accurato esame Monsignor Pordenone: questi, coll’affermazione di numerosi testimoni oculari, non ebbe altro che stendere regolare constatazione di quanto era avvenuto. Intanto il popolo d’Angera, orgoglioso di possedere un’immagine miracolosa, pensava di perpetuarne l’avvenimento, ed ecco che sette anni dopo, nel 1664, si gettavano le fondamenta di un grandioso tempio, disegnato dal celebre architetto Quadrio: se non che le vicende tristi di quei tempi, i fatti che vi si incalzarono, arrestarono i lavori di quella colossale costruzione, né mai furono ripresi, sicchè quel santuario che oggi è edificato non è che ben piccola parte del grandioso tempio che avrebbe dovuto sorgere.
Al santuario, detto della Madonna dei Miracoli, o più comunemente della Madonna della Riva, perché sorge vicino al lago, scende ora tutti i giorni il sacerdote per celebrarvi il santo sacrificio della messa: numerosi sono i fedeli, anche da lontano che vi accorrono ad impetrarvi grazie. Ogni anno al celebrarsi della festa che ricorda il miracolo, per il popolo di Angera è giorno di grande folla che vi accorre al santuario dai paesi vicini: è sempre la credenza religiosa tenuta viva dal miracolo compiutosi circa tre secoli or sono.
Questo ci hanno richiamato ed abbiamo voluto ricordare, i due pellegrinaggi che si compirono domenica al detto santuario, quello di Taino e quello di Lissanza”.
Diamo inizio al concerto con il celebre LARGO DI GIUSEPPE TARTINI, musicista conosciuto in tutta Europa, tanto che si meritò il titolo di MAESTRO DELLE NAZIONI.
LARGO – Giuseppe Tartini
Dal Messale ambrosiano - Nell'anniversario della dedicazione di una chiesa
La vera Chiesa è quella viva, formata dai credenti, nei quali inàbita lo Spirito Santo. Una chiesa formata di pietre ha il valore di un simbolo prezioso, di luogo ricco di richiami alla comunità che vi si raccoglie per ascoltare la Parola di Dio, celebrare l'Eucaristia, innalzare le lodi al Signore, istituire il colloquio dell'orazione. Le chiese sono un segno di Dio che dà senso alle altre case, dove pure la presenza divina è vissuta nei gesti di ogni giorno. Un Santuario mariano poi, in modo particolare, celebra l'amore di Dio che, attraverso sua Madre, si fa vicino all'uomo per amarlo di amore concreto e provvidente. Commemorarne la dedicazione vuol dire quindi rendere rinnovate grazie a Dio che prende dimora presso la sua famiglia pellegrina sulla terra. Alla fine del pellegrinaggio, il tempio sarà solo la Gerusalemme celeste, dove la comunione con Dio avverrà al di là di ogni simbolo, nella visione amorosa immediata che non conoscerà interruzione.
AVE MARIA – G. Caccini
“Quanto sono amabili le tue dimore” – dal Salmo 84
Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti!
L'anima mia languisce e brama gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.
Anche il passero trova la casa, la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.
Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi!
Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio.
Passando per la valle del pianto la cambia in una sorgente, anche la prima pioggia l'ammanta di benedizioni.
Cresce lungo il cammino il suo vigore, finché compare davanti a Dio in Sion.
Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe.
Vedi, Dio, nostro scudo, guarda il volto del tuo consacrato.
Per me un giorno nei tuoi atri è più che mille altrove, stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende degli empi.
Poiché sole e scudo è il Signore Dio; il Signore concede grazia e gloria, non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine.
Signore degli eserciti, beato l'uomo che in te confida.
Ascolteremo ora il:
CANONE IN RE MAGG. – Johann Pachelbel
Pachebell, organista e compositore di musica barocca, scrisse un cospicuo numero di cantate e sonate da camera, ma è meglio noto proprio per questo canone.
ALCUNI PENSIERI DI GIOVANNI PAOLO II IN VISITA PASTORALE AD UN SANTUARIO MARIANO
30 settembre 1979
“Ho sentito un forte desiderio di venire qui, il desiderio di compiere ancora un altro pellegrinaggio al Santuario della Madre di Cristo, la Madre della Chiesa, la Regina della Pace. Non vi sorprenda questo mio desiderio. Cominciando dalla mia prima gioventù e nel mio Paese, è stato per me una pratica il fare pellegrinaggi ai santuari della Madonna. Ne ho compiuti anche mentre ero vescovo e cardinale.
So molto bene che ogni popolo, ogni Paese, e anche ogni diocesi, ha i suoi luoghi santi in cui il cuore di tutto il popolo di Dio batte, si potrebbe dire, in modo più vivo: luoghi di un incontro speciale fra Dio e gli esseri umani; luoghi in cui Cristo abita in maniera speciale in mezzo a noi. Se questi luoghi sono tanto spesso consacrati a sua Madre, questo ci rivela in forma più completa la natura della sua Chiesa. Sono qui come un pellegrino, un segno della Chiesa pellegrinante attraverso il mondo e partecipante, mediante la mia presenza come Successore di Pietro, in un modo del tutto speciale alla celebrazione centenaria di questo Santuario
“Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno” (Lc 1,42). Queste sono le parole con cui Elisabetta, ripiena di Spirito Santo, salutò Maria, sua parente di Nazaret.
“Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno”! Con queste parole, io voglio esprimere l’immensa gioia e gratitudine che riempie oggi il mio cuore in questo posto. Non avrei potuto desiderare di fare altrimenti. I momenti più alti dei miei recenti viaggi pastorali sono stati le visite ai Santuari di Maria:
Possano le nostre orecchie ascoltare con tutta chiarezza la tua voce materna: “Fate tutto quello che il mio Figlio vi dirà”. Aiutaci a perseverare con Cristo; aiutaci, o Madre della Chiesa, anche a costruire il suo Corpo Mistico, vivendo quella vita che egli solo può concederci dalla sua pienezza, e che è insieme divina e umana”.
Dal Salmo 150
Alleluia. Lodate il Signore nel suo santuario, lodatelo nel firmamento della sua potenza.
Lodatelo per i suoi prodigi, lodatelo per la sua immensa grandezza.
Lodatelo con squilli di tromba, lodatelo con arpa e cetra;
lodatelo con timpani e danze, lodatelo sulle corde e sui flauti.
Lodatelo con cembali sonori, lodatelo con cembali squillanti; ogni vivente dia lode al Signore. Alleluia
AVE MARIA – Jacques Arcadelt
Ascolterete ora alcuni versi dal messale ambrosiano e dall’Apocalisse inframezzati dal brano
Sarabanda in Sol min. – Domenico Zipoli
Zipoli fu organista e compositore del XVII secolo e seguì gli studi teologici entrando nella Compagnia di Gesù. Le sue composizioni acquistarono rinomanza nel mondo delle missioni gesuitiche e i fedeli accorrevano in chiesa attirati dal piacere di ascoltarlo, secondo una testimonianza di un monaco gesuita.
Dal Messale ambrosiano
Maria è la donna vestita di sole sulla quale le forze del male (il drago) non possono prevalere.
La donna coronata di dodici stelle è figura della Chiesa, il nuovo popolo di Dio da cui emerge Cristo, contro il quale si oppone il serpente antico, ma che è posto al sicuro dalla potenza di Dio.
La Vergine Maria appare allora dentro la Chiesa come suo tipo ed esemplare.
Dal libro dell’Apocalisse di San Giovanni apostolo (12,1-6) Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.
Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto.
Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi;
la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.
Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono.
La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio.
Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: "Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo.
VERGIN TUTTO AMOR – DURANTE (XVII sec.)
LARGO da “Inverno” – Antonio Vivaldi
Tutta bella sei o Maria
E l'ombra del peccato originale non è in te.
Tu sei la gloria di Gerusalemme
Tu la gioia di Israele, tu l'onore del nostro popolo.
Tu sei l'avvocata dei peccatori.
O Maria tu che sei la Vergine prudentissima
e la Madre clementissima, prega per noi.
Intercedi per noi presso tuo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo.
AVE MARIA – Wolfgang Amades Mozart
Nella poliedricità e versatilità del suo genio, l’autore scrisse anche pagine religiose di toccante spiritualità.
Seguiranno tre brevi melodie di grande serenità e leggiadria di un altro grande genio della musica: Joahn Sebastian BACH:
BOURREE – GAVOTTA – MINUETTO – Johann Sebastian Bach
Ascolta Maria – Papa Paolo VI
A te, Maria, sorgente della vita,
consegniamo le attese dei giovani,
inquieti nella ricerca di un mondo più giusto
e più umano,
e fiduciosi chiediamo: orienta i loro passi
verso il Cristo,
primogenito dell’umanità rinnovata.
Regina di misericordia, o Maria, ascolta il
Gemito dei sofferenti,
il grido degli oppressi,
l’implorazione di quanti hanno fame e sete di
giustizia,
e ottieni loro che sia lenito il dolore,
riconosciuto il diritto,
colmato l’anelito verso la vera libertà.
Custode santa dell’eterna Parola,
affretta l’ora dell’unione totale fra quanti
confessano Cristo
unico Salvatore e Mediatore;
serva del Signore e Figlia di Sion,
volgi lo sguardo sul tuo popolo, sorto dalla
fede di Abramo;
Arca dell’Alleanza nuova, intercedi per
Quanti, redenti da Cristo,
non conoscono ancora la luce del Vangelo.
Madre del risorto e Madre dei rinati,
Maria,
concedi a noi tuoi figli lo spirito delle
beatitudini,
la carità che tutto crede e tutto spera,
la sapienza della croce,
finchè, vinta la morte,
spunti l’alba radiosa in cui l’attesa cristiana si
muti in possesso perenne.
Amen.
AVE MARIA – Camille Saint-Saëns
LARGO IN RE MINORE – J.S.BACH BWV 596 (dal Concerto in re min. – A. Vivaldi) Johann Sebastian Bach
“Maria, la più grande benedizione scesa in tutta la creazione” Charles Peguy In Oeuvres poetiques, Pleiade, Paris, Gallimard, 1957, 568 ss)
Ci sono dei giorni in cui i patroni e i santi non bastano (...)
Allora prendere il coraggio a due mani.
E rivolgersi direttamente a colei che è al di sopra di tutto.
Essere arditi. Una volta.
Rivolgersi arditamente a colei che è
infinitamente bella.
Perché è anche infinitamente buona.
A colei che intercede.
La sola che possa parlare con l’autorità di una madre.
Rivolgersi arditamente a colei che è infinitamente pura./
Perché è anche infinitamente dolce.
A colei che è infinitamente nobile.
Perché è anche infinitamente cortese.
Infinitamente accogliente.
Accogliente come il prete che sulla soglia della chiesa va incontro al
neonato fin sulla soglia.
Il giorno del suo battesimo.
A colei che è infinitamente ricca.
Perché è anche infinitamente povera.
A colei che è infinitamente alta.
Perché è anche infinitamente discendente.
A colei che è infinitamente grande.
Perché è anche infinitamente piccola.
Infinitamente umile. Una giovane madre.
A colei che è infinitamente giovane.
Perchè è anche infinitamente madre.
A colei che è tutta grandezza e tutta fede.
Perché è anche tutta carità.
Perché è anche tutta speranza...
AVE MARIA – Gioachino Rossini
Prima di concludere questo incontro in onore a MARIA leggeremo la Preghiera che il cardinal Ferrari scrisse nel febbraio 1904 per ricordare il miracolo avvenuto nel giugno 1657, preghiera che viene recitata tutti gli anni qui in santuario in occasione del mese mariano e nella ricorrenza della festività.
PREGHIERA
Vergine pietosissima, che a risvegliare la fede, a richiamare ai piedi del Vostro divin figliuolo questo popolo, voleste con atto di speciale predilezione e con mirabile prodigio sudar sangue da questa divota vostra Immagine, umilmente prostrati dinanzi a Voi, con tutto l'affetto vi scongiuriamo, per l'amore vivissimo che sempre ne avete dimostrato, a voler rivolgere ancora sovra di noi gli occhi vostri misericordiosi. Deh! In questa tristezza di tempi, otteneteci dal Cuor dolcissimo del vostro figlio Gesù, una fede sempre più viva, un ardente amore per Gesù, per Voi, per la Chiesa; fate con la potente vostra intercessione che questa Parrocchia non venga meno giammai alla franca professione della nostra santa religione; difendetela da ogni nemico, sia vostra, a voi sempre cara. Esauditeci nei particolari bisogni per i quali vi preghiamo: siate sempre la nostra madre, la nostra salute. Così sia.
10 Febbraio 1904 †ANDREA C. Card. FERRARI
Ed ora un’altra toccante preghiera: “LA VERGINE DEGLI ANGELI” dall’opera “La forza del destino” di Giuseppe Verdi
I Trovieri concludono questo “Incontro con Maria” con ANCIENNE MARCHE DE TURENNE di Jean-Baptiste Lully (XVII sec), marcia maestosa come maestosa è la figura di Maria e MAGNIFICAT, prima parola dell'inno di ringraziamento e di gioia che Maria pronuncia rispondendo al saluto della cugina Elisabetta. è uno dei brani di musica sacra più spesso musicati, a partire dal canto gregoriano. I Trovieri propongono questa sera la partitura composta da Casini – Ciardella perché si canta proprio nella parrocchia di Angera.
A voi tutti grazie per la cortese attenzione e per esservi uniti a noi nel celebrare questo importante anniversario per la comunità angerese.
BIS:
AVE MARIA – Franz Schubert
DOLCE E’ SENTIRE
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Maria Arcuri soprano
Francesco Nizzolini flauto traverso
Rinaldo Enargelico chitarra classica
Ettore Bardelli pianoforte
Coordinamento di:
Alessandra Lazzari
Erminio Valerio Pizzinato